Ci sono cose che nascono per caso e che poi diventano dei veri e propri simboli di un territorio. È il caso dei Baci di Cherasco, un cioccolatino creato per non sprecare ciò che avanzava dalla lavorazione del torrone. Era il 1881 e il giovane pasticciere Marco Barbero, appreso il mestiere nelle botteghe di Torino, tornò nella sua Cherasco per avviare la sua confetteria. Tante le specialità che propose ai suoi clienti, incluso quel torrone realizzato con le nocciole di Langa. C’era solo un problema, le nocciole spesso avanzavano e c’era il rischio di dover gettar via della preziosa materia prima. Decise così di fondere questi frammenti di “tonda e gentile” con del cioccolato fondente e del burro di cacao, suddividendo il tutto in piccole porzioni. Non bello a vedersi per la sua irregolarità, iniziò comunque ad appassionare i clienti della pasticceria. Fu nel 1939, grazie alla costante richiesta di questo semplice, ma gustoso dolcetto, che venne battezzato Bacio di Cherasco. Da allora la loro produzione non ha mai varcato la soglia delle botteghe artigiane: le nocciole Piemonte devono essere spezzate con il mattarello, per evitare che venga liberato l’olio in esse contenuto, e poi amalgamate con la miscela di cioccolato fondente con il 65% di massa di cacao ed infine porzionate in piccoli e irregolari “mucchietti” di bontà.