È il dolce italiano più conosciuto nel mondo e ha origini lontane, anche se storia e leggenda si amalgamano proprio come gli ingredienti di un cremoso gelato artigianale. Chi ne fu l’inventore? Non si sa: sono in tanti che se ne contendono il merito. Qualcosa di simile ad un gelato viene menzionato nella Bibbia e durante i banchetti romani pare fosse diffusa l’abitudine di gustare macedonia di frutta con miele e neve. Marco Polo in Cina trovò traccia della millenaria tradizione di congelare frutta con il latte. Ma solo nel IX sec. appare in Sicilia un simil-gelato introdotto dagli arabi: bevande fredde a base di limone e altri frutti utilizzando la neve dell’Etna: le Sherbet, da cui il sorbetto. Un salto di qualche secolo ed eccoci alla corte di Caterina de’ Medici a Firenze, dove nel 1565 venne rivendicata dall’architetto Bernardo Buontalenti l’invenzione del gelato e poi un secolo più tardi a Parigi, dove il Siciliano Francesco Procopio, nel mitico “Caffè Procope”, creò la miscela perfetta per produrlo e confezionarlo. Ma in Piemonte? Il Piemonte diede un importante contributo: introdusse l’uso della “tonda e gentile delle Langhe” che fece la differenza al punto che oggi il gusto di gelato più richiesto nel mondo è proprio quello alla nocciola con le sue declinazioni: bacio, gianduia, nutella o semplicemente la granella di nocciola per guarnire coppe e coni.